Tra le righe

Cristina D’Avena: un sogno realizzato!

Buonasera a tutti!!!
Come leggete dal titolo, finalmente ho coronato un sogno lungo una vita (sì, la mia!). Venerdì 15 luglio ho potuto ammirare la meravigliosa e inimitabile CRISTINA D’AVENA!
Non so quanto ho atteso di poter vivere un’emozione del genere (la vita mia, dicevo) e il fatto di poterla realizzare è stato l’avverarsi di un sogno.

Dovete sapere che da qualche anno, a Treviso, intorno alla metà di luglio c’è una manifestazione che dura 3 giorni. Si chiama Nipponbashi (che è anche il nome dell’omonima Associazione culturale) e grazie ad essa una ventata d’aria giapponese si diffonde nell’intera città, tra bancarelle di artigianato nipponico, mostre e cibo del Sol Levante originale. Continua a leggere “Cristina D’Avena: un sogno realizzato!”

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Tra le righe

Come andrà a finire? [cit.]

Buonasera a tutti!
Ultimamente non riesco a scrivere tanto, neanche una volta a settimana… Devo diventare più diligente, ma molti sono i pensieri e gli affanni che mi prendono nell’ultimo periodo, e quando sono a casa la sera voglio solo mettermi passivamente davanti al video a vedere qualcosa.
Voi come state? Tutto bene?
Ricordate? A gennaio vi raccontai quello che mi stava accadendo (il famoso corso regionale con susseguente tirocinio per supposto reinserimento lavorativo). Ebbene, da allora ci sono state alcune evoluzioni.

Prima di tutto, quella famosa lettera che dovevamo scrivere e che per il momento era ancora in sospeso, è stata scritta ed inviata alla Regione Veneto da parte di metà persone partecipanti al corso.
Siamo riusciti ad ottenere che l’ente capo-progetto sia subentrato a quello cui era stata delegata l’attuazione del corso e ora si occupa in prima persona del caso.
La responsabile dell’ente che ha dato attuazione al progetto – da me nominata anche come buffona e truffatrice – ora sta elargendo scuse e elemosinando perdoni, cercando di risolvere la confusione che si è creata. Il suo viscidume e la sua ipocrisia mai finiranno di stupirmi!

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Tra le righe

Gente di 30 anni… ma solo anagraficamente

Si dice che quando si raggiunga una “certa età” si dovrebbe mettere la testa a posto. Iniziare a pensare a farsi una vita propria, a mettere su famiglia, a cercare un ruolo nel mondo.
A 30 anni, una volta si era già sposati da tempo, e magari pure con qualche figlio. Si aveva un lavoro, una propria indipendenza, una propria casa. Si lasciava la famiglia d’origine presto, per potersi creare la propria.

Oggi, probabilmente complice la crisi – in ogni campo – un trentenne è ancora a casa coi genitori, spesso senza un partner fisso con cui condividere la vita o fare almeno dei progetti in tal senso, e il più della volte è costretto a non poter andarsene per i fatti propri a causa di un lavoro precario o completamente assente – e in quest’ultimo caso ne sa qualcosa la sottoscritta.
Rimanendo a casa così a lungo, evidentemente subisce un’alterazione anche il periodo adolescenziale, che quindi si prolunga più del previsto. Il periodo teen non finisce più con il raggiungimento dei diciannove anni, ma prosegue ancora per qualche annetto. Qualche annetto di troppo. Continua a leggere “Gente di 30 anni… ma solo anagraficamente”