Diario

Effetti collaterali di una soluzione che doveva risolvere i problemi…

ARTICOLO DEL 21 AGOSTO 2015 RIPORTATO DAL BLOG PRECEDENTE PREVIA CANCELLAZIONE

Come scrissi in un post precedente , due mesi fa andai dal mio dottore con l’intenzione di chiedere un certificato che attestasse che due giorni al mese sono completamente ko per dolori ovunque. Questo a causa del fatto che per colpa dei dolori mestruali accentuati dalla malattia, persi un colloquio di lavoro, vicino a casa, per sempre!

In realtà, il motivo primo della visita era controllare se la mia cisti si fosse ridotta. L’endometriosi, infatti, consiste nell’accumulo di materiale endometrico che col tempo va a formare queste cisti che poi si ingrossano sempre di più e provocano quei sintomatici dolori e tutti gli scompensi che la malattia comporta.
Il limite massimo di grandezza che porta all’operazione è di 4 cm (a detta del mio ultimo ginecologo). La prima volta che io fui operata la mia cisti era di 5,6 cm. Purtroppo io mi ero accorta da tempo di stare male, ma il primo ginecologo da cui andavo sembrava non sapere che dire. Mi ricordo ancora quando gli dicevo che stavo male, che i rapporti erano diventati dolorosi da farmi arrivare alle lacrime. E lui rimaneva impassibile, mi guardava con un’aria più interrogativa della mia. E così è andata avanti per anni.

Quando ho scoperto che mi era tornata la malattia (l’endometriosi è per sempre, o almeno fino alla menopausa) grazie al fatto che ho avuto degli attacchi di dolore da rimanere a letto per un giorno intero (eh eh, mica ti avvisa con calma, no, la sua entrata in scena è in grande stile) il terrore di finire ancora in sala operatoria si è fatto vivo. Ma non tanto per la paura dei ferri, ma per tutto quello che comporta (astensione dal sesso – e se sei in coppia non è cosa da poco! -, non potersi muovere per settimane, portare le calze post operatorie con 40 gradi all’ombra…). Un’altra estate al vento. Ma anche un evento a dir poco negativo se stai cercando lavoro, perché ti blocca completamente (non puoi rispondere agli annunci e poi dire che non ti puoi muovere di casa se ti chiamano per un colloquio).
Ebbene, la bella notizia è stata che la cisti, da 3,6 cm si è ridotta a 2,3 cm. Operazione scampata!

Con un sospiro di sollievo gli chiesi se potesse farmi quel bel certificato che andavo cercando. La sua risposta fu che non se ne fanno di certificati di quel genere – ah già, l’endometriosi non è ancora riconosciuta come malattia invalidante -.
Sconfortata, l’unica soluzione che mi prospettò fu la sospensione del ciclo. Invece di fare la solita settimana di stacco, bastava continuare con la terapia in modo continuativo. “Non comporta alcun effetto collaterale” mi disse, così risolviamo il problema alla radice: niente ciclo, niente dolori forti (rimangono quelli che si presentano anche nei giorni normali, ma di minore intensità).
Devo dire che, in seguito, riflettendoci su, la proposta mi ha allettato: con un estate davanti, eliminare il problema del ciclo voleva dire “mare e progetti senza alcun problema”.

Si…

Poche settimane fa sono iniziati i guai. Ho iniziato ad avere strane perdite ematiche e il pensiero “oddio è scoppiata la cisti” ha iniziato a farsi largo nella mia mente quasi subito.
Preoccupata, non solo mandai una mail dottore, ma andai anche dal medico di base, che mi rassicurò dicendo che nei primi 3-4 mesi di sospensione del ciclo è normale notare cose del genere, possono accadere. Poi se ne vanno da sole. Il mio dottore invece mi rispose che se fossero diventare fastidiose, avrei dovuto interrompere la terapia, far sfogare il ciclo e poi riprenderla.
Alla vigilia della partenza per una settimana al mare, la scelta era ardua: che fare? Aspettare che se ne andassero da sole (magari cambiando aria mi avrebbero lasciato in pace) o rischiare di passare una settimana senza poter neppure vedere la spiaggia?
Ovviamente, ho optato per la prima opzione, ma le cose non sono andate come speravo.
E così, alla fine della settimana ho deciso di agire seguendo il consiglio del ginecologo: facciamo sfogare sto ciclo!

Conclusione? Sono 3 settimane che vado avanti con simil-ciclo poi diventato ciclo vero e proprio, e quando una donna sta così è normale che diventi più acida di uno yogurt scaduto.
Almeno spero che dopo questo episodio tale esperienza non si ripeta mai più.

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