JustMe · Tra le righe

Anch’io sono speciale…

Questa è una settimana speciale. Sì, cavolo, è speciale. Sabato sarà il mio compleanno. Arriverò all’età della crocifissione. L’età della svolta (nonostante di faccia continui a sembrare una 25-26enne, e se struccata pure qualcosa in meno – potrei mentire scrivendo un’età falsa sul cv? Dopo tutto, la foto che utilizzo su di esso è del 2009 e a vedermi dal vivo nessuno nota differenze). E infatti, da un po’ di tempo ho dato una svolta al mio modo di pensare (sarebbe un bene se decidessi anche ad agire prendendo un po’ di coraggio…). Ho deciso, ho CAPITO che io non devo niente a nessuno. Che DEVO pensare a me stessa, a quello che mi piace, a quello che voglio. Perchè nessuno dimostra del tatto per me.
Devo imparare a esprimere quello che penso (e lo sto facendo, con chi so che mi capisce e che mi vuole bene veramente, lo sto davvero facendo, non per mettere alla prova qualcuno per vedere quanto veramente tiene a me, ma è giunta l’ora di tirar fuori la mia personalità, le mie esigenze e i miei pensieri. E sembra andare bene, almeno nel campo in cui sto testando questa novità). Perchè ci sono anch’io nel mondo, cacchio! E ho diritto al mio posto, alla mia possibilità di esprimermi e di fare.

Ho deciso che devo pensare a ciò che mi piace e prendermelo, o tentare di procurarmelo. Senza invadere la sfera altrui, ma senza neppure violentare me stessa, cercando di reprimere certi desideri, o mettendo in secondo piano quello che voglio.

Sono stanca di dover per forza scegliere perchè, purtroppo, al momento le possibilità mi impongono di fare delle scelte e, alla fine, devo sempre rinunciare a piccole gioie per mettere davanti gli altri. La bocca dei cretini è sempre aperta a sputare sentenze e spesso dietro un’apparente sorriso o gentilezza si nasconde una critica. E se questa magari ancora non c’è, arriverà presto, non appena si commette un passo “falso” (falso agli occhi altrui). Perchè, diciamolo, è difficile trovare qualcuno che abbia la voglia di mettersi nei tuoi panni e capire perchè preferisci fare una cosa al posto di un’altra. Specialmente perchè quando preferisci dare un po’ di spazio a te stessa, a volte viene visto come un affronto agli occhi altrui.

A volte mi sento quasi soffocare, mi sento quasi sprecata. Ho l’arroganza di pensare che dovrei trovare un “giro” migliore di persone, che avrei bisogno di più stimoli, soprattutto a livello intellettuale (perchè, credetemi, non ne ho al momento, e questo mi manca, mi manca come l’aria. Io, che sono una che vorrebbe urlare e dare fuoco ogni volta che vede la lingua italiana violentata nella sua ortografia, devo pure stare zitta e non azzardarmi o faccio la figura di “quella che vuole fare la maestrina”).
Sento il bisogno di qualcosa di qualità superiore, che mi stimoli a fare e dare di più, in ogni senso.

Io non sono (mai stata e mai lo sarò) una che segue la mentalità di gruppo. Mi è stato insegnato a pensare con la mia testa, a essere indipendente, a coltivare principi, ideali e valori e a seguirli senza tradirli mai, senza scendere a compromessi.
Credo fermamente in questo. E credo che sia uno dei motivi per cui, spesso e volentieri, mi sento sola, incompresa.

Tranne una volta (esattamente 10 anni fa), non ho mai festeggiato in gruppo con amici il mio compleanno. A parte il periodo delle scuole elementari, in cui portavo i gelati per la ricreazione, non ho mai organizzato serate di festeggiamenti.
Al contrario di quello che si dice dei Gemelli, io non sono una persona alla quale piace stare al centro dell’attenzione, perchè mi mette tremendamente in imbarazzo (però lo apprezzo se avviene per meriti scolastici o lavorativi).
Credo che il motivo sia anche per il fatto che a volte mi trovo a chiedermi se c’è qualcuno che mi conosce davvero e che abbia capito qualcosa di me che vada oltre la superficie di ciò che appare.
A parte la mia famiglia e il mio fidanzato, mi sentirei a disagio a festeggiare con altre persone. Vorrei essere un po’ più frivola per questo…
Capita pure che magari ti arrivino regali che ti fanno intendere che la gente non conosce neppure i tuoi gusti. Ma perchè non sono in grado io di esprimermi (perchè mi sento sopraffatta dalle personalità altrui) o perchè non sono in grado gli altri di vedere cosa c’è davvero oltre?

 

37 pensieri riguardo “Anch’io sono speciale…

        1. Io mi sto facendo tante domande in questo periodo. Forse anche troppe. Sicuramente, molto “pessimismo” è dovuto al fatto che non trovo lavoro e non ho alcuna valvola di sfogo. Mi piacerebbe avere qualcuno con cui veramente potersi aprire senza problemi. Invece ho il terrore, perché ho visto che spesso basta un niente per vedere le persone sparlare alle spalle. Mentre magari davanti ti sorridono come nulla fosse.
          Io sento l’estrema necessità di avere un rapporto basato non solo sul rispetto (sarebbe già tanto) ma anche sull’affetto. Troppo spesso ci si dice “Ti voglio bene” con superficialità, motivo per cui io seriamente non lo dico quasi mai.

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          1. Forse bisognerebbe misurare la necessità per comprendere l’affetto. Chi prova affetto ha necessità di un contatto, una parola, un interessamento nei tuoi confronti. Non morbosità o curiosità, ma presenza, disponibilità anche senza richiesta. Ma forse dentro di noi ce l’abbiamo, solo che non sempre ne teniamo conto…

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  1. Son 35 anni che combatto con una gemelli e ti assicuro che i dubbi che hai nascono dalla tua duplice personalità. .. mettersi in discussione è parte conflittuale delle due che vivono in te… parlare con due persone nn è facile soprattutto se la stessa si dice in due modi differenti in termini di tempo relativamente brevi. Detto questo… cerca di capire chi prevale e afferma quello altrenti potresti risultare poco coerente…. parlo on termini di esperienze personali ovviamente.

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    1. Scusami se te lo chiedo, ma non ho capito a quali due parti ti riferisci. In pratica io ho vissuto fino ad ora mettendo davanti alle mie esigenze e ai miei desideri quelli degli altri, perchè mi sento troppo in colpa, come se fossi obbligata a dire “si” agli altri, o a essere accondiscendente per paura di fare del “male”.
      Adesso ho deciso di cambiare questa cosa, perchè mi sento sempre oppressa e piena di nervoso dentro, in quanto non riesco a esprimermi. Non credo sia questione di personalità, ma proprio di modo di vivere. Fino ad ora sono stata imbecille. E’ il momento di cambiare.

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        1. Ah, sì, io sono veramente sempre a metà. Non posso negare che (purtroppo) mi trovo spesso in bilico nelle decisioni, che a volte mi sento in un modo e vorrei agire al contrario, come nell’esempio che ti ho fatto. Ecco, a volte sono carina e accondiscendente e magari dentro urlo come una disperata perchè non sono in grado di dire quello che penso davvero o che voglio davvero. Per questo a volte preferisco agire direttamente, ed evitare la parte del mettersi “in antitesi” con gli altri. Nonostante mi renda conto che, come dici tu, il mondo è cattivo e nessuno si fa scrupoli a chiedere senza dare.

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