Tra le righe

Famiglia

E’ una parola che sta creando diverso scalpore, da un po’ di tempo.

Quello che mi sconcerta di più è che poichè siamo nel 2016 (e che giustificazione sarebbe? Non comprendo… Potremmo anche essere nel 3025, se il cervello dell’uomo non si evolve non è un problema di epoca) allora si dovrebbero dare per scontate determinate situazioni.

Ma, chiariamo, certe situazioni erano assolutamente normali in tempi ben remoti dal nostro.

In uno dei miei ultimi esami all’università ho studiato il sistema familiare, di come questo si è evoluto dalla preistoria ad oggi.

Ora, a prescindere da diritti di maggiori o di minori (e questi ultimi sono quelli che vanno maggiormente protetti), e da qualsiasi definizione giuridica o meno, per me la “famiglia” è costituita da esseri viventi che coabitano assieme e sono uniti tra loro da un sentimento affettivo.

Anche io e il mio cane siamo una famiglia.

Vi lascio a il link sul significato di famiglia nella Treccani

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Tra le righe

Questa è una denuncia di quanto sta accadendo nel mio quotidiano

Carissimi, come va?
Oggi voglio raccontarvi di quello che mi sta accadendo negli ultimi tempi. Ero convinta di aver finalmente fatto un passo avanti, una piccola svolta. Ero convinta di aver trovato persone di parola, che mettessero in pratica quello che dicono, e non il solito italiano medio che non fa altro che lamentarsi nel privato e al momento di fare qualcosa si accontenta della sua posizione quasi mediocre che gli consente di sopravvivere a malapena, per la paura di non perdere anche questa, nonostante sia consapevole che non durerà e che non gli darà nient’altro che lamentele.
Questa mia vuole essere una piccola denuncia di come l’Italia non sia in grado di lottare per se stessa perché gli italiani sono… cavolo, lo devo davvero dire? Quello che penso dei miei connazionali è veramente triste, ma i comportamenti delle persone attorno a me non possono far altro che indignarmi.
Sono stanca di come certi enti lavorano, sono stanca delle persone che parlano a vanvera facendo credere cose che non sono per poi rivelarsi codarde e vigliacche, non sono neppure in grado di difendere i loro diritti che gli spettano per legge.
Scriverò di getto e in preda a quello che ho dentro.
E dunque ecco che cosa mi sta succedendo da un po’.

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Tag and Award

Tag – 4 Espressioni Dialettali

Circa 2 mesi fa (ebbene sì, signore e signori, sono passati ben 2 mesi!) BloodyIvy mi ha gentilmente taggata per il tag delle 4 espressioni dialettali più usate. Tra l’altro l’ideatore del tag è proprio tale blog, quindi chiedo perdono per non aver adempiuto in tempi più brevi all’accettazione e risposta da parte mia.
Ma ora sono qui a colmare la mia lacuna. 😉
Vediamola così, è un modo per rimettere in circolo il tag e chiamare in causa qualcun altro per partecipare. 😀

REGOLE:
1- Citare l’ideatore del tag – dunque Bloodyivy –  e da chi siete stati nominati (sempre dallo stesso blog, per quel che riguarda me).
2- Raccontare delle vostre 4 espressioni dialettali più usate o preferite
3- Nominare qualche blog (anche solo uno), perché è una cortesia che si fa a qualche blogger. Avvertirli.

Dunque, io vivo in Veneto (ma sono metà veneta e metà campana), nella zona del Veneziano (sto a pochi km dalla città descritta come la più romantica del mondo).
Il dialetto veneto è ricco di espressioni che spesso servono quando sei arrabbiato o quando vuoi raccontare qualcosa con effetto.
Partiamo.

A) Bronsa coerta
In italiano si può tradurre letteralmente con brace coperta, che fa riferimento alla brace che continua a bruciare nonostante sia seppellita sotto la cenere del camino, senza che possa essere vista. In veneto, dire a una persona di essere una bronsa coerta vuol dire che quella è una persona che all’apparenza sembra buona, pacifica e a modo, ma che, sotto sotto, si rivela vivace, “peperina”, in certi casi anche pericolosa, una sorta di piccola “carogna”, in senso affettuoso o spregiativo a seconda del contesto.

B) Va’ remengo
Nella pratica vuol dire mandare a quel paese. Andare a remengo significa mandare a vagabondare.

c) Bocia
Vuol dire bambino. In realtà è usato anche in modo “dispregiativo” per dire anche a chi è un po’ più grande che è davvero infantile o immaturo.

D)Bechèr
E’ il macellaio. Non chiedetemi perchè, non lo so. Andare dal bechèr vuol dire andare dal macellaio.

Veniamo alle nomine:

Rocknbioblog
Anna my world of makeup
Viaggi ermeneutici
Kitchen impossible
Sommelier di antidolorifici

 

Buona serata a tutti 🙂

Diario · Endometriosi-Diario

Stupendo articolo che riassume tutto ciò che riguarda l’endometriosi

Oggi voglio riportarvi un articolo veramente interessante che ho trovato sulla pagina Fb dell’associazione APE Onlus, che da tempo si occupa di stare al fianco delle donne con endometriosi.

Riporta la descrizione della malattia, la sua manifestazione e tutte le conseguenze che comporta, a livello di salute, ma anche sociale ed economico.
Vi assicuro che tutto ciò che viene descritto è vero, niente è esagerato. Alcune cose ve le avevo già riportate, ma qui davvero è riassunto tutto in modo impeccabile.

C’è anche una breve intervista al primario dell’ospedale di Negrar (Vr), il Sacro Cuore Don Calabria (dove vado anch’io).

L’articolo non si dilunga molto, in breve riassume tutti i punti essenziali della malattia dando un’infarinatura di tutto ciò che le gira intorno anche a chi non ne ha mai sentito parlare.
Buona lettura.
PS: per le 3 storie cui si accenna nel sottotitolo, poichè sono audio, basta cliccare sul link della fonte alla fine dell’articolo, nel quale ci sono i link per poterle ascoltare.

Il calvario delle donne con l’endometriosi: vita a pezzi e costi altissimi

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JustMe · Tra le righe

Questione suocera… consigli?

Donne (ma anche uomini, perché no) credo di avere bisogno di un vostro spassionato consiglio per quanto riguarda alcuni comportamenti da tenere o meno con la mia semi-suocera (non sono sposata con suo figlio, nonostante i tanti anni che siamo assieme, perciò è una semi-suocera).

Devo premettere, prima di continuare, che io sono una persona dall’atteggiamento piuttosto remissivo, sottomesso e … quando mi trovo in certe situazioni (nelle quali mi sento addirittura in imbarazzo) non riesco a imporre quello che sono (non in senso negativo, ma per far capire che ci sono anch’io con le mie esigenze). Per dirla breve, sono una stupida cogliona che non è in grado di far valere se stessa e quello che sente in mezzo agli altri, soprattutto quando mi sembra di essere vista ancora come una bambina. Questo è ciò che percepisco dall’esterno. Il fatto di non avere ancora un lavoro persiste a farmi sembrare agli occhi degli altri ancora come una studentessa che non ne sa nulla della vita e che non ha esperienza, e la cui capacità e intelligenza sono ancora da dimostrare in ambito pratico.
Detto ciò, vi espongo la questione.

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Senza categoria

Buon Anno!

Come si dice, meglio tardi che mai!

Come avete trascorso le feste natalizie? Io, grazie alla sospensione del tirocinio (perchè non consono al corso formativo… eh… se sapeste come lavorano da culo – concedetemelo – questi enti di formazione!) sono stata parecchio in giro per cercare cose (piastrelle, bagno, porte…) per la casa dove un giorno, avendo un lavoro (… quasi quasi decido di fare la casalinga… non viene fuori niente!!) potrò permettermi di andare ad abitare col mio fidanzato.

Poi tra cene, pranzi, e il resto, il pc ho iniziato a riaccenderlo solo lo scorso giovedì.

Ricomincerò a scrivere e a leggervi e commentarvi.

Per il momento vi auguro una buona serata 🙂